venerdì 17 ottobre 2014

Dove nascerà un sogno....

Voglia di cambiare ne ho sempre, ma in questo periodo più che mai. Sono molto attirata dalle esperienze di altre persone che hanno cambiato vita.
Il beneficio per me più grande è quello di vivere in mezzo al verde, alla natura e agli animali, a stretto contatto con i cicli della terra e delle stagioni.
Quello che amo di più di questo sogno  è quello di avere tanto spazio a disposizione intorno a me da condividere con la mia famiglia. Non essere costretta in pochi metri quadrati, ma guardare fuori dalla mia finestra e avere il privilegio di lasciar correre libero lo sguardo in mezzo ad alberi, colline, boschi, campi, senza limiti, costrizioni, questo è secondo me il più grande lusso della vita in campagna, la libertà.
Un altro beneficio è sicuramente la possibilità di coltivare la terra, allevare animali,vorremmo allevare galline e api, e autoprodurre la maggior parte di ciò che consumiamo.
Vivere in mezzo alla natura dei Castelli Romani vuol dire anche essere circondata da contadini veri, che hanno sempre abitato qui, persone di una volta, autentiche, che seguono ancora tradizioni antiche, che seguono i cicli lunari, guardando il cielo e sentendo il vento sanno predire che tempo farà.
Riconosco che ci vuole un pizzico d’incoscienza, senza pensarci troppo, semplicemente seguendo il proprio cuore e i propri sogni, inseguendo la felicità. Con il piacere di rimettersi in gioco, di dovere imparare tutto da capo e soprattutto con tanta passione e amore.
Sicuramente non saranno tutte rose e fiori, non sarà sempre facile, ma se si ama ciò che si fa si riescono a superare anche gli ostacoli e le difficoltà.
Come ho già detto prima il nostro sarà un cambiamento graduale, per nostra forrtuna sia io che mio marito abbiamo il privilegio di portare a casa uno stipendio a fine mese, necessario per saldare i debiti degli ultimi anni, ma  stiamo comunque lavorando e attraverso le informazioni che troviamo anche su WEB, gettando le basi di quello che sarà il nostro cambiamento di vita.
Appena sarà possibile compreremo  un podere che a poco a poco verrà ristrutturato e poi creeremo quella che sarà la  nuova attività, un B&B Ecosostenibile.
Cercheremo nel limite del possibile di mangiare principalmente i nostri prodotti: verdure del’orto, frutta nostra o dei nostri vicini. Uova delle nostre galline, il nostro miele. Pane fatto in casa con la pasta madre, gia da più di un anno facciamo noi..ma col forno elettrico... Dolci fatti in casa, marmellate, sughi, conserve, tisane, erbe aromatiche, oleoliti, creme e oli tutti autoprodotti. Ci piace anche riciclare i vecchi oggetti, mobili o materiali per divertirci e comunque evitare sprechi.
Abbiamo sempre tantissimi nuovi progetti in testa, nuove idee che spero, prima o poi, di riuscire a realizzare, almeno in parte.
Mio marito sogna da tanto di avere un vigneto,di produrre il proprio vino ed io nel mio piccolo ho creato quello che si dovrebbe chiamare mini orto, che  adoro,ma sul balcone,in attesa di poterne colptivare uno serio.
Magari costruire una casa sull’albero, casette in legno per gli ospiti, sfruttare una zona da adibire a Camping.
Un altro progetto sarà  quello di realizzare un orto sinergico e di organizzare corsi di cucina naturale e di panificazione con la pasta madre.
Utilizzeremo questo blog per progettare e pianificare questo "Sogno nel cassetto", magari con l'aiuto in rete di persone che gia vivono questa magnifica realtà.
 

Che cosa è la RIVE...

 
 
La Rete italiana villaggi ecologici è un'associazione costituita da comunità, ecovillaggi, progetti di comunità e singole persone interessate a fare conoscere e sostenere le esperienze comunitarie.
Alla RIVE appartengono esperienze differenti tra loro per orientamento filosofico e organizzazione, ma tutte comunque ispirate a un modello di vita sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico.

Questa Associazione  è nata nel dicembre 1996 per tenere in contatto le tante eterogenee realtà degli ecovillaggi che sono sparse sul territorio italiano e per supportare la nascita di nuove. La diversità tra i membri della RIVE è un tratto caratterizzante dell’associazione stessa, in quanto ricchezza che ispira a molteplici stili di vita. Infatti, ad essa appartengono esperienze comunitarie differenti tra loro per orientamento filosofico e organizzativo ma tutte tese verso un modello di vita responsabile e sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico, intendendo per sostenibilità l’attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando le prospettive ambientali, presenti e delle future generazioni.

Da allora la rete è cresciuta diventando il più importante riferimento italiano in materia di ecovillaggi e vita comunitaria.

 

La Rete Italiana dei Villaggi Ecologici - RIVE:
  • ritiene che le esperienze di vita comunitaria siano dei veri e propri laboratori di sperimentazione sociale ed educativa per un mondo migliore;
  • riconosce come base etica del proprio operare l’equità sociale fondata sull’armonia spirituale, economica ed ecologica;
  • favorisce la diffusione delle esperienze di comunità ed ecovillaggi già esistenti ed il sostegno dei progetti in formazione;
  • sostiene e collabora con tutte le realtà che lavorano per una cultura di pace, reciproca accettazione, rispetto delle diversità e solidarietà.

la possibilità di far incontrare membri, sostenitori e simpatizzanti degli ecovillaggi italiani;

  • l’organizzazione di incontri aperti a tutti e le riunioni dei soci durante l’anno;
  • la possibilità di rappresentare la moltitudine colorata dei villaggi ecologici tramite un unico soggetto;
  • sostegno e consulenza per i nuovi progetti;
  • un sito web e una newsletter dove i soci possono presentarsi, far conoscere le proprie attività e una mailinglist per collaborare con la rete;
  • un contatto diretto con il movimento internazionale degli ecovillaggi, tramite la partecipazione al GEN-Europe (Global Ecovillage Network).

giovedì 16 ottobre 2014

Lavorare insieme allo sviluppo di un'azienda agricola in Toscana

E poi...trovi un annuncio che ti apre il cuore


Mi chiamo Stefania, ho 50 anni e 10 anni fa ho lasciato la città con mia figlia per trasferirmi sulle colline metallifere, in toscana. Comprato un casale e due annessi ho cominciato una lunga e lenta ristrutturazione (in bioedilizia possibilmente). All'epoca non ho trovato nessuno tra le mie conoscenze che fosse disposto al cambiamento e così l'ho fatto da sola.
Ora mia figlia vive/studia a Firenze e fare da sola un progetto più ampio che solo vivere in campagna è troppo impegnativo (avere animali, fare orto e frutteto, b&b...).
Amo questo posto e mi dispiace non poterne trarre maggiori spunti di vita. Magari adesso qualcuno, automunito, con qualche minima entrata e la voglia di reinventarsi nella natura, potrebbe essere interessato! Sono a 500 metri di altezza e mezz'ora dal mare, nel bosco. Siete benvenuti!

Un ecovillaggio di transizione nel Comune di Subbiano

 

Il progetto, nato da liberi cittadini, prevede la costituzione di un 'ecovillaggio di transizione', nel Comune di Subbiano (Ar) ispirato ai principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Una opportunità per mettere in pratica l'autosufficienza energetica, idrica ed alimentare, esercitando il mutuo soccorso e condividendo beni e servizi.

http://www.ilcambiamento.it/eco_vicinato/ecovillaggio_transizione_comune_subbiano.html

subbiano
Il progetto, nato da liberi cittadini, prevede la costituzione di un 'ecovillaggio di transizione', nel comune di Subbiano (Ar)
Cambiare stile di vita? Oggi si può. Nella primavera del 2010, un piccolo nucleo di famiglie e cittadini emiliani e toscani ha dato il via ad un percorso di progettazione partecipata per la realizzazione di un vero e proprio 'ecovillaggio'. Al gruppo si sono presto uniti anche nuclei provenienti da L'Aquila, Roma e Napoli, allo scopo di creare una collettività autosufficiente dal punto di vista energetico, idrico ed alimentare, basata sui principi del 'mutuo soccorso' fra gli eco-abitanti e la condivisione di beni e servizi per ridurre il costo della vita. Un'azione concreta, dunque, in risposta alla crisi economica, culturale ed ambientale che caratterizza i nostri tempi.

In questa piccola collettività allargata ed aperta, infatti, gli 'e-coabitanti' mettono in discussione molti dei principi generali e delle norme che regolano l'attuale concezione capitalistica della società a favore di un futuro più sostenibile, equo ed armonico. Che, tradotto, significa valorizzare il rapporto tra proprietà privata e bene comune per ridurre sensibilmente il costo della vita. Si parte da questo semplice concetto base: “Tu hai un'idea e una moneta. Io ho un'idea e una moneta. Se tu dai una moneta a me ed io do una moneta a te, abbiamo entrambi una moneta. Ma se tu dai un'idea a me ed io do un'idea a te, abbiamo entrambi due idee”.

Da questo semplice concetto si sviluppa un'economia che, oltre ad investire sulle competenze e sui servizi che i singoli 'e-coabitanti' possono offrire alla collettività, mira allo sviluppo di soluzioni ed idee per un'autosufficienza energetica (da fonti pulite e rinnovabili), idrica (acqua come bene primario) ed alimentare (orti sinergici, frutteto biologico, agricoltura biodinamica e giardini della salute).

permacultura
Il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita
Secondo il Manifesto del progetto, il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Che cosa significa? La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la società dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza.

In ecologia la resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi e sopravvivere a eventi esterni anche di tipo fortemente traumatico. In questo caso è la capacità di una comunità di affrontare le difficoltà derivanti dalla riduzione del petrolio e, conseguentemente, della disponibilità di energia.

La decrescita, invece, è un movimento che ha come obiettivo una futura società sostenibile dove all'ossessione della produzione e dello sviluppo economico (crescita in base al PIL) si contrappone la consapevolezza delle necessità primarie di riproduzione, di cura delle persone, delle relazioni, del contesto sociale ed ambientale, e della preservazione degli ecosistemi.

Inoltre, si propone un progetto residenziale ispirato a pratiche abitative innovative, come il cohousing (da più di 50 anni collaudato in tutta Europa e recentemente di grande diffusione anche in Italia), ossia una modalità abitativa improntata alla solidarietà, al risparmio delle risorse, all’attitudine all’autosufficienza, al rispetto della natura e alla condivisione, e della permacultura, che unisce la creazione di insediamenti umani sostenibili ad un sistema di riferimento etico-filosofico ed un approccio pratico alla vita quotidiana.

vallata subbiano
L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo
Gli strumenti utilizzati per la realizzazione sono la bioarchitettura, la bioclimatica, la realizzazione di cicli chiusi (acqua, rifiuti, energia). È previsto inoltre un coinvolgimento diretto nella realizzazione con pratiche di autocostruzione e gestione diretta dell’insediamento.

Secondo quest'ottica si potranno pianificare i consumi e la gestione delle risorse ad una scala più complessa di quella familiare, fare scelte di autoproduzione alimentare ed energetica, creare economie di scala (banche del tempo, prestazioni professionali agevolate, produzione artigianale interna), servizi autogestiti (anziani, bambini, adolescenti, gruppi di studio, laboratori creativi), e implementare economie (agricolo, ricettivo, culturale, lavori di servizio alla comunità ecc.).

L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo, a 470 mt. s.l.m., e potrebbe ospitare fino a 30/40 nuclei familiari. Si tratta di una vallata protetta situata proprio al centro di un 'ferro di cavallo protettivo' che vede gli appennini a nord con il parco nazionale delle foreste casentinesi, l'alpe di Catenaia ad est, il Pratomagno ad ovest.

La vallata rimane aperta ed esposta a sud per ricevere luce e calore. Sulla proprietà esiste un piccolo laghetto alimentato da una sorgente naturale. Il sito ha diversi appezzamenti da adibire a seminativo e parco naturale, terrazze agricole e, last but not least, una quiete assoluta.

Tutti vogliamo essere bravi genitori

 

Ho letto uno studio secondo cui i bambini non esposti ai germi, lavati e rilavati di continuo coi saponi antibatterici, sono più inclini a sviluppare allergie e asma.
Nonostante ciò le vendite di questi prodotti vanno alla grande, e non mi stupisce.Finche i distributori continuano a farci credere che se vogliamo essere bravi genitori dobbiamo comprare questi prodotti, il mio boicottaggio servirà a ben poco. Tutti vogliamo essere bravi genitori.

Ho visto una pubblicità in cui una bravissima mamma spruzza del disinfettante sulla palla con cui gioca il figlio, sdraiato in cortile.E' sicuramente matta da legare, ma una cosa devo riconoscergliela:almeno lascia giocare il figlio all'aperto.Non è completamente idiota come quella della pubblicità del minisuv, che non fa altro che portare in giro i bambini da un'attività extrascolastica all'altra.Sapete, non ricordo nemmeno di aver mai visto un padre in queste pubblicità.Il peso di accompagnare i figli da una lezione all'altra ricade sempre sulla moglie, non sul marito.

Sò che sembrerò pigra, ma non ho nessuna voglia di passare la giornata a correre avanti e indietro per la città per assicurarmi che mio figlio si mantenga al passo con tutti gli altri bambini. E non voglio che mio figlio da grande di me ricordi solo la parte posteriore della testa mentre lo scorrazzo in giro in macchina.

Non dubito che le attività extrascolastiche per i ragazzi abbiano i loro meriti, prese una alla volta, ma quando diventano troppe fanno più male che bene.
Non può venire niente di buono da mamma e figli affacendati e stressati.
A mio figlio, piacerebbe imparare a suonare la chitarra, recitare in teatro, dipingere su tele enormi, giocare a rugby, andare a nuoto.
Un paio di attività vanno bene , non tutte insieme.
E non è facile tirarsi indietro quando gli altri genitori vanno avanti a tutta birra.Non è facile andare da una parte quando tutti vanno dall'altra.

Quando i nostri figli sono piccoli, siamo cosi innamorati di loro che non possiamo quasi fare a meno di dedicarci a loro anima e corpo, di essere tutti per loro.Purtroppo le conseguenze su un bambino cresciuto in quel modo si vedono solo dopo.
Inoltre,se qualcuno sostiene che una cosa fa bene ai bambini, non importa che non faccia bene alla mamma.
Evviva i prati, evviva giocare in cortile, sporcarsi divertendosi..senza pensare ai germi e agli antibatterici, al traffico e allo stress..sicuri che come siamo diventiti noi bravi genitori, lo diventeranno anche loro..senza tante pretese!!!